di Mirna Jovish

Leggevo le poesie erotiche di queste pagine, che partecipano al concorso e notavo un ricorrente riferimento al bondage e al fetish in generale.
Mi verrebbe di chiedere agli autori se quello che hanno scritto lo hanno provato sul serio, ma non vedo perchè non crederci; adesso non posso analizzare nè criticare le poesie singolarmente perchè la gente sta ancora votando però questo articolo lo voglio dedicare proprio a queste “pratiche” che sembrano andare tanto di moda
“sono tuo”.. “sei mia”.. “legami”…”strapazzami”.. “fai di me quello che vuoi”… “torturami”.. e poi “baciami, amami, perchè.. sono tua”.. o “perchè…sono tuo”.

Premessa: oltre a questo ricorrente passatempo (che non nascondo che piace anche a me), sempre in queste poesie ho notato che chi le scrive si rivolge a qualcuno in particolare, evidentemente il partner.. fisso o occasionale, comunque un partner con cui fa coppia e per il quale prova sentimenti particolari, fra i quali il famigerato “amore”.

Altra premessa su questa pratica sadomasochistica: il bondage (che nella versione soft da me adottata è quella che preferisco) consiste appunto nel bendare e immobilizzare qualcuno (detto “sub”, che non è un uomo con le bombole e le pinne bensì il sottomesso, per suo volere e piacere stesso) con delle corde o catene, e praticare su esso azioni di piacere, in casi estremi torture vere e proprie, però quando ci va di mezzo il dolore, vi deluderò ma io non ci vedo alcun piacere, nè a subirlo nè a provocarlo (infatti il soft-bondage di cui parlavo è una mia versione che si limita a dare esclusivamente piacere al sub, provandone a sua volta chi glielo provoca, spesso senza neanche l’uso di corde e legami ma con la sola benda che copre la vista).

Ma non voglio dilungarmi, se vi volete davvero istruire su questo argomento, potete trovare descrizioni e spiegazioni su internet, venendo a conoscenza anche di diverse varianti come il metal bondage, il karada, la mummificazione (alla quale, solo per il nome, non mi sottoporrei mai) e l’interessante bondage mentale, simile al mio soft-bondage ma senza neanche la bendatura, si basa esclusivamente sul comando imposto verbalmente.
Sì perchè nel bondage, l’erotismo vero sta proprio nel sentirsi alla cosidetta mercè di qualcuno, questa è una cosa che fa eccitare lo slave per natura, ovvero colui o colei che ama sentirsi schiavo, succube e di proprietà del padrone che dal canto suo, si diletta a comandarlo oltre a infliggergli gioie e dolori.
Quindi, sì.. è una pratica che comporta soprattutto delle costrizioni fisiche, ma l’eccitazione è soprattutto mentale (eccetto i casi dove è proprio la legatura fisica a far sentire bene il sub)

Eh ma che gente malata!
Forse si, ma anche quando tu ti ingelosisci soltanto perchè qualcuno guarda il tuo partner, vestito, mentre fa la spesa è una malattia mentale.

Non c’è molta differenza di alienazione fra chi gode nel sentirsi proprietà di qualcuno, e chi soffre perchè vorrebbe essere unico possessore di un’altra persona, anche solo nel guardarla.

Manie ne abbiamo tutti, peccato che molti si vergognino delle proprie, perchè c’è qualcun altro sempre pronto a puntare il ditone da contadino (come quello di mio padre) o il ditino da contessina, quel qualcuno che a sua volta ha le sue manie, magari peggiori del bondage ma lui le fa in privato e il ditone non glielo punta nessuno!!
(mio padre per esempio gode a spennare le oche.. sarà pervertito anche lui? ecco da chi ho preso allora)
Però alla fine è divertente l’immagine di tutta questa gente che si punta il dito a vicenda.
Io per esempio, checchè ne dicano gli altri, dita puntate, nella mia vita ne vedo più di organi sessuali, ma questa è un’altra storia,
Dicevamo…. “sei mio”.. “sono tua”..”legami”…”strapazzami”..ecc ecc
Fra innamorati posso capire che fa sentire l’una ancora più proprietà indiscussa dell’altro, ma l’erotismo crolla inesorabilmente.
Che senso ha insomma, all’interno di una coppia sottolineare che si è dell’altro facendosi legare e farci fare da lui quello che vogliamo?
Se sono tua perchè ti amo, lo sono sempre e sempre puoi farmi quello che vuoi.
L’eccitazione cresce a dismisura quando il padrone è qualcuno che nella vita di tutti i giorni non ha diritti su chi nel bondage si fa sottomettere.
Anzi a mio parere raggiunge l’apice quando si lascia fare il padrone a qualcuno che si odia o che non piace fisicamente, qualcuno che ci fa schifo..

Mirna ma allora la malata sei tu!
Buongiornooooo! Dimmelo ancora ti prego.. e sarai mio padrone per una notte!

Ovviamente non si parla di sesso, il bondage non prevede per forza che si faccia sesso, anche se il più delle volte l’eccitazione non lascia altre vie di uscita, se non l’autoerotismo o l’onanismo.

IO??? Non mi masturbo mai!
Ok ok ne riparliamo un’altra volta di questo.
Anzi facciamo così, io non ti lego, mi masturbo, tu mi guardi e se non ti masturbi anche tu hai due scelte, l’andrologo o un paio di boxer di ricambio!

Chiudo qui, e mando bacini su bacini anche a chi non li vuole.
Viva l’Amore (quello vero.. sempre)!
E scrivete cucciolotti e cuccioline, scrivete a mirna@gpoint.org
Se siete riservati non passo il vostro nome però vi rispondo

MJ