Salve a tutti, mi presento, mi chiamo Abelarda Maria Bonelli, ho una certa età [non ve la svelo nemmeno scendesse il Bambin Gesù in persona… E che diamine, sono una Signora e certe domande non si fanno!] e sono una Zia molto apprensiva oltre che bravissima in cucina.
Se non ci credete, chiedete ai miei nipoti, quei morti di fame che ogni volta si presentano da me per scroccare un pasto.
Questa foto me l’ha scattata uno dei miei nipoti: sono bella come signora, no? Non dimostro l’età che ho, giusto? Ma che ne sapete voi quanti anni ho, tzè.
E mai lo saprete, è un segreto che mi porterò nella tomba!
Vi starete chiedendo come mai sto scrivendo ad un giornale: beh, è perché ho le mani in pasta [oltre che sfoglia, ovviamente] anche in città.
E’ che mi dicono che sono un’amabile impicciona, ma io so che se tirassi le cuoia, oltre che morire di fame, nessuno nel vicinato sarebbe così informato. No, no, no.

Soprattutto quella buonanima della parrucchiera sotto casa mia.
E’ troppo giovane, quella benedetta ragazza, che va in giro a fornicare prima del matrimonio. Eh, no! Non si fa! Ai miei tempi si aspettava che il caro giovanotto, solo per poter parlare con una fanciulla, andasse prima a chiedere il permesso ai genitori.
Al giorno d’oggi, invece, qui i ruoli son tutti invertiti.
I maschi che non sanno più fare i maschi, basta vederli in giro: capelli lunghi, profumati come delle donnacce, modi di fare assurdi.
Per non parlare delle femmine, che non sanno nemmeno loro come comportarsi, che non si fanno più corteggiare come un tempo!
A me verrà un infarto prima o poi.
Qui i tempi cambiano troppo in fretta.
E la cosa non va per niente bene. No, no, no.
L’educazione, poi… Sembra che l’abbiano vinta con i punti del latte.
Eh, no!
Forse mi sto dileguando un po’ troppo.
E mi sta salendo anche la pressione.

Zia Abelarda sotto tortura

Tornando a noi… Ah, sì, vi dicevo della parrucchiera sotto casa.
Quella benedetta ragazza! A parte che m’ha fatto un pasticcio con la tinta, m’ha fatto i capelli con un riflesso azzurrino che mi fa sembrare la Fata Turchina, mi manca solo la bacchetta magica e siamo a posto! Ma io so che sarebbe una raffigurazione che mi calzerebbe anche a pennello: chissà quanti Pinocchi e Pinocchie troverei! Tutti a frignare perché vogliono essere dei bambini veri.
Ma non vi preoccupate, Zia Abelarda è qui!
Insomma, mentre mi stavo facendo polverizzare quei pochi capelli che ho, Dio me ne scampi!, questa benedetta ragazza m’ha raccontato la seguente storia:

”Ieri mi sono vista col rappresentante delle tinte, e siamo stati insieme tutto il pomeriggio. Ci conosciamo da tempo e qualche volta è successo che siamo anche usciti insieme. Ma lui è fidanzato e ieri sera doveva uscire con la sua ragazza, anche se non aveva voglia perché voleva stare con me, mentre io sarei uscita in tutta tranquillità con amici.
Vabbeh, dico, casomai ci si vede dopo, verso mezzanotte.
Ok, mi dice lui.
Con gli amici siamo andati in un pub ed il destino ha voluto che lo incrociassi con la sua fidanzata: ieri sera ero vestita in maniera abbastanza sexy, mi sono detta che non sia mai che mi capiti di rimediare altro in caso che lui non si fosse presentato.
Ma quando m’ha vista, ha dato i numeri: mi fissava senza farsi scoprire dalla fidanzata, mi lanciava sguardi di fuoco se mi vedeva parlare con qualcun altro.
Avevamo deciso, i miei amici ed io, di cambiare locale, così uscendo, il destino ha voluto che anche lui e la sua ragazza, insieme ad altri amici, ci siamo ritrovati fuori dal locale.
E la cosa ancora più bizzarra è che i nostri rispettivi amici si conoscono, e si sono messi a parlare.
Uno di questi miei amici mi faceva il filo, non faceva altro che farmi i complimenti e tentava diversi approcci davanti a lui, che se avesse potuto, l’avrebbe folgorato con lo sguardo.
Ci si separa e ognuno per la propria strada; verso le 23.00 mi arriva un sms al cellulare.
Era lui.

«Piccola non vedo l’ora di vederti a mezzanotte ed un quarto… A dopo, un bacione.»
Ho trovato una scusa qualsiasi per piantare i miei amici e l’ho raggiunto.
Siamo stati insieme fino alle 03.00, facendo sesso come due ricci indemoniati ed in qualsiasi posizione.
Poi abbiamo parlato tanto, con me lui sta benissimo poi abbiamo iniziato a parlare dell’amore, che io e lui siamo troppo simili e che non possiamo mai innamorarci. Forse è vero, ma io ho detto MAI DIRE MAI…
Ma non lo so, mi guarda in un modo diverso, poi è tanto geloso di me! Cosa significa tutto questo?”
Al che, le ho detto [dopo essermi fatta il segno della croce, dopo che m’ha detto che ha fornicato]:

”Ragazza mia, qua stai sbagliando tutto! Come ti salta in mente di andare col rappresentante delle tinte e per di più già fidanzato?
Ma ci stai col cranio? Mi sa di no, stai annebbiata dai quintali di lacca che ti metti in testa.
Se poi dice che siete simili, qua non ne venite a capo. Poi è anche vero che Dio li fa e poi li accoppia, ma qua si va a finire che più che li accoppia, li scoppia. O magari li accoppa?
Eh sì, perché relazioni di questo genere, ci sarà tanta passione e tutto quello che vuoi, ma entrambe siete volubili e vi distraete senza tanti problemi.
Un domani quello lì si emozionerà a vendere una lozione anticaduta ad un’altra parrucchiera e ti lascerà oppure tu troverai interessante fare la messa in piega al ciuffo di un altro giovanotto, e lo scaricherai, senza tanti complimenti.
E lui fa il geloso perché crede che tu sia di sua proprietà, un giocattolo da usare quando più gli aggrada.
La passione, cara mia, è un conto, l’amore, quello profondo un’altro!
Ti ripeto che ai miei tempi non era così, ma qui mi dite che sono antica, ma poi vedrai che mi dirai che avevo ragione! Zia Abelarda non sbaglia mai!”

Non so, credo che si sia offesa per la mia risposta, visto come sono uscita dal suo negozio.
In condizioni troppo fatate.
Oppure è rimasta colpita dal mio punto di vista, chi lo sa.
Forse ce l’ho fatta a redimerla?
Mah, io lo spero proprio.
Chiunque abbia bisogno di qualche consiglio, mi può scrivere alla redazione del Giornale, intestando il tutto a “Cuore, batticuore, crepacuore: i consigli di Zia Abelarda.”
Alla prossima, figliuoli e figliuole, e mi raccomando: mangiate bene, copritevi e non sudate, che poi vi pigliate la febbre!
Con affetto,

Zia Abelarda.